Come affrontare in modo costruttivo una crisi di coppia?
Ci si innamora e ci si lascia andare, è bellissimo sentire la compenetrazione con l’altro…farfalle nello stomaco che fanno sorgere l’arcobaleno anche nel buoi più scuro della notte. Poi improvvisamente l’altro appare per quello che è, altro da sé, con un suo proprio modo di essere al mondo, di approcciarsi alla vita e le farfalle volano via, l’arcobaleno prende il posto di delicati fiocchi di neve, belli da vedere ma freddi da toccare. Non si riesce più a produrre calore stando insieme, ma solo freddo, ci si riscalda fuori, oltre la coppia…che non è più crescita, ma involuzione.
Ciò che ha spinto verso l’altro non si vede più, dove è finita la voglia di condividere, di scoprire il mondo insieme, di lasciarsi interessare dalla sua alterità? Nel peggiore dei casi non ci si percepisce come parte del problema tanto quanto l’altr*, considerando la responsabilità univoca: “tu sei cambiat*”, “tu stai rovinando tutto”…a volte invece c’è una vocina interiore, che chiama consapevolezza, a ricordare una delle poche verità che possono definirsi tali: le difficoltà di una coppia hanno sempre una matrice relazionale, ciò significa che si è sempre in due a tessere la tela della distanza. Riconoscere questo è già un primo passo per approcciarsi in maniera costruttiva e propositiva all’esplorazione delle difficoltà, se questo è l’intento.
Avvicinare l’altr* colpevolizzandol* non porta molto lontano, ma alza solo il muro delle difese…la chiave sta nel recuperare una comunicazione che sia un invito all’ascolto, né attacco né difesa ma incontro di vissuti e bisogni.
Le parole a volte sanno di confusione, fraintendimenti e dolore, ma esiste una comuniczione che rende la parola preziosa, permettendoci di essere maggiormente in contatto con noi stess* e con l’altr*. Se vogliamo possiamo praticare questo tipo di comunicazione, basta esercitarsi.
Di seguito alcuni punti utili per orientarsi:
#Fermarsi e guardarsi dentro, per ascoltarsi e dar senso ai propri vissuti, spesso più importanti degli accadimenti in sè.
#Riconoscere di avere delle aspettative sull’ altr*, palesarle perchè solo in questo modo è possibile metterl* nelle condizioni di assecondarle o meno evitando di essere delus* per qualcosa che con molta probabilità ignora.
#Aiutare l’altr* nell’esprimere il non detto è buona cosa, se può servire ad aprire uno spazio di riflessione in cui confrontarsi.
#Ascoltare l’altro mettendosi in una posizione di accoglienza e silenzio, concentrat* sulle parole dell’altr* piuttosto che su quello da dire in risposta.
#Utilizzare una comunicazione per esprimere se stess* ( i propri bisogni, vissuti, emozioni) e non contro l’altr*, quindi una comunicazione dove si usa il pronome “Io” piuttosto che il “Tu”, portatore sano di critiche pronte per l’altr*.
#ultimo ma non ultimo per importanza darsi tempo…utilizzare una comunicazione non violenta, efficace porta sicuramente dei benefici, per se stess* e per la relazione, ma si tratta di un processo, bisogna addomesticarsi a questa nuova modalità comunicativa, darle fiducia e a volte attendere anche che l’altr* sia pront* ad affidarsi.
Se l’uso di una comunicazione efficace non basta a ritrovare la sintonia, comunque sta comunicando qualcosa sulla relazione…a questo punto i membri della coppia sceglieranno cosa farsene di questa nuova consapevolezza e una strada possibile potrebbe anche essere quella di richiedere una consulenza psicologica di coppia.