#Passaggi: da due a tre. Cambiamenti e ricerca di nuovi equilibri dopo la nascita di un* figli*
La nascita di un figli* è un’esperienza sorprendente e travolgente che apre al cambiamento della percezione di sé come donna/uomo, figlia/figlio, compagna/compagno…le priorità diventano altre, il tempo a volte si dilata infinitamente mentre altre sembra non bastare mai…il rapporto che avevamo con noi stess* prima dell’attesa segna profondamente il come viene affrontato il presente, contemporaneamente come tutti i momenti di passaggio che incontriamo nella nostra vita, anche questo ci regala l’opportunità di guardarci con nuovi occhi.
Partiamo dal noto, dal conosciuto per addentrarci in territori sconosciuti, fatto di tante “prime volte” che possono essere destabilizzanti fin quando non si ritrova un nuovo equilibrio, personale e di coppia.
La nascita di un* figli* fa riaffiorare vecchie memorie, fa risuonare dentro gli stili genitoriali con cui siamo stat* fatt* crescere figli*, e può portare a scoprire diversità di vedute all’interno della coppia in precedenza assolutamente invisibili.
Fondamentale in questo intermezzo è esser-ci.
Quanto mi ascolto? quanto ascolto? mi permetto di chiedere aiuto? riesco a delegare senza sentirmi in colpa? quanto spazio riservo alla comunicazione emotiva con il mio partner? Non solo di informazioni pratiche bisogna alimentare gli scambi comunicativi, dopo la nascita di un* figli* è essenziale per nutrire la relazione di coppia condividere il “sentire” e non solo quando siamo penetrat* da emozioni positive, ma anche e soprattutto quando ci sentiamo sopraffatt* dalla paura, dalla stanchezza, dal desiderio di tornare indietro perchè non ci sentiamo all’altezza. Sentire di poter essere per l’altr* un sostegno ed essere a propria volta sostenut* nell’attraversamento di questo passaggio, che ad ogni nascita ci fa diventare madre e padre per la prima volta, rimodellando ciò che siamo, è quanto di più importante possa ricercarsi in una relazione.
Due le parole chiavi: “comunicazione assertiva” e “ascolto”
La comunicazione assertiva riguarda la capacità di esprimere i propri pensieri e sentimenti in modo autentico, ovvero di esprimere sinceramente i propri bisogni, far valere i propri diritti quando ci si trova con gli altri ma contemporaneamente rispettare i diritti degli altri. Essere asseritiv* significa essere in grado di “chiedere” ciò di cui si ha bisogno e sottrarsi invece a ciò che non si vuole. La comunicazione assertiva risulta molto utile ai neogenitori perchè permette loro ad esempio di gestire i consigli non richiesti, aiuta a costruire relazioni intime e autentiche, è uno strumento utile qualora si creino dei conflitti nella coppia a causa dei diversi stili genitoriali. E’ utile proprio perchè è una comunicazione che ci permette di dire cosa pensiamo, sentiamo e vogliamo, senza avere un atteggiamento aggressivo nei confronti dell’altr*, riconoscendoci solo il diritto di esprimere quello crediamo essere più opportuno per noi.
L’assertività non è un’abilità data a tutti*dalla nascita, perciò se leggendo pensi che sia qualcosa che non hai, non preoccuparti, puoi apprenderla!!! Ciò che conta è avere motivazione a sufficienza e voglia di esercitarsi. I benefici ricadranno sul tuo benessere personale e sulle tue relazioni.
L’ascolto di sé è la capacità che ci accompagna ogniqualvolta abbiamo bisogno di sentirci profondamente, di fare luce sui nostri bisogni…richiede uno sforzo per mantenere la mente libera dalle aspettative esterne, per concentrarsi solo su ciò che sentiamo far bene a noi stess*.
L’ascolto empatico è un’abilità comunicativa per comprendere il punto di vista del nostr* interlocutore/trice, mettersi nei suoi panni, percepire le sue sensazioni e le motivazioni delle sue azioni. L’empatia ci aiuta a comprendere quello che sente l’altr* con discrezione, senza confondersi e immedesimarsi, senza giudizio e valutazione. Pensiamo quindi a quanto possa essere importante esercitare l’ascolto empatico all’interno di una relazione di coppia dopo la nascita di un* figli*? quanto facilita la comunicazione sapere che l’altr* è pront* ad ascoltarci sintonizzandosi sul contenuto emotivo del nostro “dire” senza giudicarci o intervenire con consigli non richiesti?
Per concludere ricordati sempre che nessun essere umano ha la capacità di leggere nel pensiero, quindi se vuoi che gli altri sappiano ciò di cui tu hai bisogno è necessario dirlo!!!
Buon ascolto!!!