Quando si nasce genitori è un po’ come ri-nascere, cambia la percezione che si ha di noi stessi, come donne e uomini, come figli e figlie e cambia nel mentre anche il modo in cui ci siamo immaginati come saremmo arrivat* alla gravidanza, come l’avremmo attraversata, gli ostacoli che, in qualche caso, avremmo incrociato.
E poi arriva il parto, quello immaginato incontra quello reale, a volte le aspettative combaciano, ma può accadere che non sia così. Succede talvolta che nonostante tutto sia andato per il meglio da un punto di vista medico, non si possa dire lo stesso per il vissuto emotivo della partoriente. Intervenire a pochi giorni del parto può essere fondamentale per sciogliere nodi che lasciati lì rischierebbero di alimentare un’immagine distorta di sé come neo-mamma. In queste situazioni l’ approccio psicologico/psicoterapeutico EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing), nato dal lavoro psicologico sui traumi, può rivelarsi prezioso. L’Emdr applicato al trauma da parto permette di lavorare, in un tempo sufficientemente breve (da uno a tre incontri), con la neomamma sulle immagini che associa al suo parto, sulle emozioni e le sensazioni che le accompagnano, al fine di dare un senso e lasciar andare quegli aspetti che con il tempo, se rimanessero lì, potrebbero gettare ombra sulla percezione di sé come madre e sulla relazione con il/la propri* bambin*.
L’incontro col neonat* è un momento emozionante per la mamma e il papà, i primi giorni insieme possono smuovere in profondità vissuti ambivalenti rispetto alla nuova esperienza che si sta vivendo. Nonostante vi abbiano raccontato che sarebbe stato tutto meraviglioso dal principio, voi vi sentite tristi, stanche, affaticate dall’allattamento e dalla presa di consapevolezza che non sarà più possibile controllare tutto, ad iniziare dal vostro tempo. Questa fase prevede inevitabilmente momenti di malinconia e lacrime e sapere che questi momenti si possono attraversare è il primo passo per proteggere la fisiologia e prevenire la patologia.
Accogliere l’ambivalenza emotiva, potersi narrare agli altri come genitore che sta cercando un nuovo equilibrio fa di voi dei genitori in con-tatto e in ascolto di sé.
Quando questo processo di rivisitazione dell’esperienza di genitorialità risulta difficile da affrontare, da sole o col proprio partner, si può scegliere di richiedere una consulenza psicologica perinatale, per garantirsi uno spazio e un tempo protetto, non giudicante dove raccontarsi intorno ai temi della nascita di sé come genitore e come coppia genitoriale.
In chiusura perché richiedere una consulenza psicologica perinatale?
- per dar senso alla paura, alla confusione, al disorientamento che può accompagnare l’evento nascita
- per aspetti intorno all’allattamento e al sonno del neonat*
- per elaborare il vissuto traumatico del parto con Emdr
- per ricercare nuovi equilibri di coppia dopo l’arrivo di un* figli*
- per affrontare una depressione post-partum
- per preparare la famiglia all’arrivo del fratellino/sorellina
- per elaborare la perdita del propri* figli* in gravidanza, alla nascita o subito dopo il parto
… per dare voce e spazio a tutti i vissuti che questo passaggio di vita porta con sé